mercoledì, dicembre 13, 2006

Binario Morto

Il Binario Morto è la lunga percorrenza della Freccia del Sud che al topico australe dove Cristo s’è fermato e anche oltre riporta la sua Feccia carica di sporte, spesso in files, trolley 4x4 e polistirolo per alimenti: il basto è post bellico e venti di guerre fredde spirano tuttora.
Vorrei un parere di Cavour sulle strade ferrate del XXI secolo millantate da Trenitalia come smart e ticketless. Io mi accontento anche di meno: vorrei solo che non fosse anacronistico.
Se dalle spalliere stinte di finta pelle mi sorride una damina nella stampa ingiallita, vorrei almeno poterla incontrare nel 1943 su una bonaria littorina sbuffante gasolio mal combusto.
”Se una notte d'inverno”…una viaggiatrice, anzi no una passeggera, chè tanto in vacanza si va solo a casa: geografie altre restano ignote, ma qualcosa del Belpaese si intuisce nel panorama ritagliato dal finestrino bloccato. Per fame d’aria e iperventilazione guardi la stazione di Arezzo di notte e ripensi alle regioni studiate a scuola, che disegnavi sul quadernone ricalcandole con la carta velina, tracciando i fiumi in azzurro e le pianure in verde. Floride economie basate sull’agricoltura e sulla pesca e, man mano che sali, sul settore terziario.
Il ritorno è viaggio, evasione, e per tornare si deve evadere dal corpo: Nirvana da cuccetta, formicolio nel midollo fino al mare iniettato nell’umor vitreo dal solito finestrino bloccato.
E’ l’analgesico degli arti rotti e il residuo fisso del pensiero meridiano: il mare.