mercoledì, dicembre 06, 2006

Aniversari ematici


1987. L’uccellino del segnale orario cinguettava tra il tronchetto della felicità e lo sciacquone da una Telefunken a valvole anni '50: impiallacciato noce, frontale in bakelite con inserti oro ducato e cinque manopoline color panna. “Ascolta si fa sera, vi parla padre Mariano. Gesù disse una volta: Vi ho parlato affinché la mia gioia abiti in voi, e la vostra gioia sia completa.”
Il Vangelo si stendeva ampio e lento nel vapore.
“Ascolta si fa sera, vi parla padre Virgilio Rotondi” – l'eco di mia nonna - “Che bel programma, che belle parole, tu non ti puoi ricordare”.

Con l’orecchio sulla parete mi concentravo sulla sigla flautata-liutata dell’Almanacco del giorno dopo. "Domani e' il 15 dicembre. A Roma il sole sorge alle 7.33 e tramonta alle 16.41”. Il santo del giorno, Domani Accadde - o Domani avvenne?- Dalla parte degli animali…
Ad occhi chiusi visualizzavo il prisma a sezione dodecaedrica con le figure allegoriche dei mesi in rotazione. Il disegno figurato del Tempo, un omino con la bandiera, faceva "finire la commedia".
Per cena c'erano semolino in bianco e broccoli e salsiccia “scuppettiati”. E mi aspettavano a tavola. Ma io volevo salvare le tre civette sui mutandoni di flanella rosa. Il sangue rugginoso le aveva impastate e io non sapevo che l’acqua bollente fungesse da fissante ematico. E credevo che “diventare signorina” avesse a che fare con le calze velate, il mezzo tacco e le gonne da grande con lo spacco.