Denti
La recessione gengivale è una sofferenza psichedelica. Coscienza fluttuante in cui tutto è esposto alla radice. Il dolore è tempo fiacco e cadenzato, modulazione di frequenza di una metafora infinita che batte sulla chiostra dentaria. Ti penti di non aver sorriso di più, pur non sapendo a chi. È un dato fisico elementare, meglio, un “male elementale”: nomen omen.
E io sono brava a slabbrare le piaghe, a mettere il dito dove duole e infettare. E’ un punto di partenza, un coccio qualunque della mia verità, sufficiente a costruirci intorno una trama, una bugia dispersa nel mondo chissà dove. Fino all’esaurimento delle forze. Nuovi grovigli, ma a piccoli sorsi.
venerdì, dicembre 01, 2006
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