giovedì, novembre 23, 2006

Le affacciate e le affaccendate
(una donna ha bisogno di un balcone)

C’è chi “il network e il credito di ore alla Banca del Tempo” e chi bussa alla vicina per lasciarle il bambino, o andare al mercato insieme. C’è chi fa la spesa con un clic e chi cala il paniere dal balcone. Dalle mie parti la terrazza è un crocevia: veranda abusiva, sede di fornelli “di servizio” per cucinare tutto ciò che impuzzolentisce o imbratta troppo, luogo di negotium col droghiere e col fruttivendolo ambulante che ti riempiono la sporta dalla strada e sono molto customer oriented (si ricordano a memoria la tua lista della spesa, la forma e la cottura del pane, il taglio di carne, il giorno in cui compri il latte)…alibi del pettegolezzo con la dirimpettaia, chè si potrebbe prendere un caffè in salotto, ma da donne-di-casa-delle-mie-parti si è sempre troppo discinte e con la casa in disordine per concedersi un tempo oltre il balcone. La casa impeccabile perché “se arriva qualcuno”, ma poi non arriva nessuno e si chiacchiera sporgendosi dalla ringhiera, col grembiule e il fazzoletto in testa, stendendo e ritirando i panni. Ci sono posti da cui si scappa perché ti stanno stretti come il balcone. Poi ti affacci da un’altra parte e non scorgi ampie vedute.

1 Comments:

At 8:35 PM, Blogger 4:48 said...

Don't you remember? Mourning-blog.
Poi lo casso.

 

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